Reggina – Lecce 0-1.Un lampo di Stepinski; ma il resto?
3 min readREGGIO CALABRIA (art. di Gavino Coradduzza)
E’ accaduto che il Monza (pretendente al trono) si sia arenato in casa contro l’anonimo Cosenza; che il Venezia abbia fatto cilecca col modesto Pordenone e che il Lecce torni da Reggio col carniere pieno di tre punti e poco, molto poco, di altro. Questo significa che la classifica abbozza un sorriso ed esorta a trovare soluzioni che vadano di pari passo con gli entusiasmi ed elogi spesso forzati.
La Reggina attacca subito con impeto e tanta voglia di cancellare la sua anemica classifica; giallorossi alquanto guardinghi in avvio, in parte per scelta, in larga parte per la aggressività iniziale della Reggina . Quando il Lecce imprime accelerazione lo fa con una certa frenesia e dunque con scarsa precisione: il centrocampo filtra a dovere, ma risulta anemico, si smarrisce, in fase di impostazione, per cui Coda e Stepinski devono cercare di partorire autonomamente qualche pericolo per la porta avversaria; l’operazione non è semplice ! Stepinski ha una palla invitante(18°) a meno di una diecina di metri dalla porta; la sua conclusine di destro è a beneficio degli spalti deserti. Non è mica male questa Reggina molto attenta e battagliera in copertura, semplice e rapida a centrocampo, insidiosa quando riesce a farsi largo tra le maglie difensive del Lecce. Senza essere sollecitati a grandi interventi i due portieri sbrigano il loro lavoro senza eccessivi patemi d’animo ; quello della Reggina manco si accorge della demoniaca deviazione di Stepinski su taglio di Adjapong, che frutta il vantaggio per la squadra di Corini. E’ un gol , per chi ha buona memoria e qualche anno sul groppone, alla Bettega: deviazione con l’interno tacco del piede arretrato. Un primo tempo senza molti lampi di lucidità e chiarezza di idee, un primo tempo di “mestiere” giocato dal Lecce con giudizio e pragmatismo e con quel gol di Stepinski che fa la differenza.
Al sesto della ripresa sale in cattedra (ma che novità sarebbe?) il vecchio Gabriel : calcio di rigore pro Reggina per fallo in area di Lucioni : fallo di mano? di braccio? di mignolo? di pollice? E rigore e si procede; Gabriel intuisce, si accartoccia e il pallone è suo ; lo zero a uno regge! La Reggina dispone forse di sette spiriti, e allora è necessario rinforzare un tantino gli argini ossigenando la squadra con l’ingresso in campo di Majer e Listkowski (subito ammonito per una dura entrata) al posto di Henderson e Bjorkengren. C’è ancora da soffrire; c’è ancora da respingere palla sulla linea di porta; c’è da rimediare alla espulsione di Coda per doppia ammonizione. Bisogna dunque stringere i denti e . . . sgroppare. La Reggina minaccia spesso l’area giallorossa che continua a far perno sul tempismo e la agilità di Gabriel.
Lecce che vacilla, talvolta trema, rischia, ma bene o male mantiene botta. Sta inseguendo una vittoria, perchè vittoria sarà, che consegna tre punti (buoni) e poco altro se la memoria non perde di vista le non poche difficoltà mostrate nel confronto con una formazione che in questo campionato ha ben poco da dire. Tre punti, è ovvio, sono sempre tre punti, ma non si commetterà reato di lesa maestà affermando con decisione che , per i grandi traguardi, serve qualcosa di più in tema di prestazione !