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Lecce – Venezia 2-2: il Lecce tesse , disfa e tesse ancora

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LECCE (art. di Gavino Coradduzza)

Meno disinvolto e talvolta più distratto rispetto alle precedenti uscite, il Lecce anti Venezia appare, almeno per buona parte del primo tempo , davvero scolorito in  confronto a quello di Verona e a quello delle gragnuole di gol delle precedenti uscite. Si riscatta caratterialmente nel corso di una ripresa tutta foga e voglia di vincere, ma non riesce ad andar oltre il pareggio.       Le cose stavano filando lisce: il Lecce guidava la partita in forza dell’uno a zero firmato da Mancosu al 20°, quando i giallorossi hanno consentito ,ancora una volta, l’assalto subdolo ma vincente del solito VIRUS DIFENSIVO per il quale , pare, non esiste vaccino efficace : il Venezia scende comodamente sulla fascia sinistra fin quasi alla bandierina , e questo ci può stare; quel che ci può stare assai di meno è che  ancora una  volta un avversario (Forte, di nome e di fatto) risulti tranquillamente libero a qualche metro da Gabriel, per raccogliere di testa e crocifiggere il portiere giallorosso.       Sei minuti (41°) più tardi . . . . si replica :questa volta sulla corsia opposta : marcamento di tipo telefonico su chi galoppa lungolinea e sul conseguente cross, Maccariello quasi si genuflette così che Forte può replicare  e portare in vantaggio i “gondolieri” sia pure sotto lo sguardo benevolo della DEA EUPALLA, parente stretta di EUPALO ! Il virus ha comunque colpito una seconda volta.       I numeri del primo tempo certificano che, leggerezze difensive a parte, il Venezia non demerita il risultato: ha tirato otto volte (il doppio del Lecce), tre volte in porta contro una, due assist contro uno e ha messo a segno anche due reti.       Il Venezia è squadra disinvolta, coriacea ma anche ordinata e titolare di buoni temi di gioco; sa accelerare e rallentare a seconda delle circostanze: è pericoloso !       Il Lecce del secondo tempo si riscatta sul piano del ritmo e della gestione del gioco; preme con costanza e con una certa intensità, organizza momenti di vero e proprio assedio all’area veneziana.       E’ Falco (ha sostituito da poco Henderson) ad “affettare” l’intera difesa lagunare : la perfora  verticalizzando per poi servire Coda il cui compito di spedire la palla in rete sembra proprio agevole : il pareggio è cosa fatta.       Un punto è meno di metà di tre, ma per come si erano messe le cose è da catalogare tra i risultati positivi ; intanto siamo sempre là in alto !

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