Lecce – Parma 3-4. L’impresa impossibile risulta impossibile. Gavino la pensa così…
3 min readLECCE: (art.di Gavino Coradduzza)
Il risultato di Genova non fa testo e al tirar delle somme conta ben poco perchè ai giallorossi non è riuscito l’indispensabile successo contro il Parma, dimostratosi, diciamolo subito, avversario di qualità e di sostanza, Classifica docet ! Il Lecce retrocede dunque a prescindere dal risultato di Genova ; retrocede per tanti motivi ( ciascuno li scoverà nei giudizi personali) tra cui l’ennesima sconfitta in un incontro cruciale: Lecce-Parma era partita cruciale ed il Lecce non l’ha saputa vincere. Raccontare la partita è compito un tantino ingrato (per via del risultato e non solo) ma vediamo come è andata :
Le prime insidie sono a carico di Gabriel e recano la firma dei Ducali : Al decimo il primo colpo gobbo : è Lucioni a spedire nella propria porta una maligna carambola tra il palo ed il suo piede ; autorete irridente che fa il paio con quella subita a Genova, protagonista Gabriel. Psicologicamente è una terribile mazzata, appesantita dalla notizia che rimbalza da Genova : Sanabria ha portato in vantaggio i liguri. Il Parma gioca con la tranquillità di chi è consapevole delle proprie qualità e del tranquillo futuro; costruisce , detta il gioco in maniera lineare e fantasiosa e sfiora il raddoppio con Caprari solo soletto al cospetto di Gabriel. Nel Lecce funziona abbastanza bene la catena di destra con Donati e Falco supportati dall’ala protettrice di Mancosu ; è a sinistra che le cose funzionano meno, molto meno ; iniziative al lumicino e precisione negli appoggi, nelle progressioni e nei lanci praticamente latitante (Dell’Orco, perchè ?). Il due a zero matura sulla spinta di un Parma di gran lunga, almeno fino ad ora, meglio organizzato del Lecce di Liverani e , in estrema sintesi, più bravo. Senza menare il can per l’aia è proprio il caso di sottolineare che il Parma gioca davvero bene e che possiede quella precisione chirurgica nel tiro a rete che i giallorossi hanno talvolta sfiorato , ma con scarsa continuità. Alla mezzora la situazione appare veramente compromessa : lo spettro della retrocessione aleggia sempre più minaccioso : 0-2 a Lecce , 2-0 a Genova. Il Parma continua a riversare le sue giocate nella meta campo giallorossa tenendo costantemente in allarme Gabriel mentre il Lecce risponde con un mezzo liscio di Mancosu (ad un paio di metri dalla porta) ben servito da un taglio di Lapadula. Il colpo di testa con cui Barak accorcia le distanze nasce proprio da uno scatto di Mancosu che da destra scodella palla sul secondo palo; il Lecce ha ritrovato il ritmo giusto e gioca ora alla pari col Parma che forse ha bisogno di rifiatare; e intanto il Genoa arrotonda sul 3-0 il chè riduce a semplice corollario il colpo di testa con cui Meccariello fissa il punteggio sul 2-2 con cui si chiude la prima frazione. Si riparte cullando ancora qualche residuo spicciolo di speranza, ma dopo cinque minuti Caprari viaggia lungo linea, aggira l’occasionale controllore e scodella la palla del terzo gol sul puntuale tocco di Cornelius. Allora Liverani ne cambia tre: Mancosu, Tachtsidis e Falco fanno spazio a Majer, Petriccione e Shakov. Al 20° si ha la sensazione che il sipario cali definitivamente a causa della pennellata di Barillà che mette Inglese in condizione di battere Gabriel. Amara pillola solo di poco addolcita dal gol di Lapadula che fissa così il definitivo punteggio perchè non c’è più partita. Non resta che salutare malinconicamente la serie “A”, ma con un ARRIVEDERCI !