Lecce – Milan 1-4 . Gavino la pensa così…
3 min readLECCE (art. di Gavino Coradduzza)
E’ alquanto mortificante e fa anche male, ammettere che quando uno tra i peggiori reparti d’attacco della serie “A” rifila comodamente quattro reti alla peggiore difesa del campionato, si ha la lucida visione della differenza tra due squadre : questo si è visto questa sera nel catino silenzioso e deserto del “Via del mare” !!
L’avvio del Lecce è, per così dire, più geometrico che aggressivo ; anche abbastanza compassato quasi la scelta di Liverani sia quella di confrontarsi con il Milan sul piano del palleggio ; come dire ” noi non siamo inferiori, anzi”. Con questa premessa c’è il rischio che la partita si inclini verso la noia, ma così non sarà . La più accentuata precisione di palleggio dei rossoneri alimenta discrete iniziative che muoiono , tuttavia, sulle soglie dell’area giallorossa , stante l’evanescenza dell’attacco schierato da Pioli più virtuale che reale . Il Lecce dà l’impressione di “girare” bene; ma è soltanto una fugace impressione; la sostanza è un’altra ; infatti deve scontare la cattiva vena di Saponara che stenta non poco nei disimpegni, nell’uno contro uno e non inventa niente ! Sarà così per gli interi novanta minuti o quasi !
Il portiere in qualche misura impegnato dagli avversari è Gabriel ; il chè dimostra che il Milan spinge con maggior insistenza e accentuata precisione di palleggio. Ne consegue dunque che una sapiente iniziativa di Bonaventura (26°) a beneficio di Calanoglu porti il turco al cross teso che l’accorrente Castillejo, forse il più brillante dei rossoneri, trasforma in gol. I palati fini osserveranno che non si tratta certamente di un grande Milan ( forse è anche vero), ma è certamente un Milan che non ha difficoltà a tenere sulla corda la formazione di Liverani che, sarà il caso di sottolinearlo, non ha minimamente impegnato Donnarumma nel corso dell’intero primo tempio. Vero è che nel finale Lapadula ha sfiorato il palo e che Maccariello è andato in gol ma da posizione di fuorigioco confermato dal var. Lapadula non ce la fa e resta nello spogliatoio; al suo posto, ad inizio ripresa , Babacar che si procura un calcio di rigore trasformato con calma olimpica da Mancosu. Ma il pari dura soltanto un minuto perchè una saetta di Calanoglu costringe Gabriel alla corta respinta e per Bonaventura (ottima partita la sua) è cosa facile spingere la palla in rete. La reazione del Lecce è al tempo stesso arrembante ed ingenua : tutti in avanti alla caccia del gol del pareggio offrendo scriteriatamente a Rebic una solitaria galoppata di una sessantina di metri, fino al terzo gol ! Il Lecce tenta di rialzare la testa e di raddrizzare una partita che appare ormai largamente compromessa; non riesce comunque neanche a riaccendere quel tanto di pressione che potrebbe creare qualche difficoltà alla squadra di Pioli. A venti dal termine va in gol anche Leao (aveva sostituito Rebic) e per la squadra di Liverani si fa notte fonda : il poco Lecce del primo tempo si è trasformato ormai in un fantasma di squadra di calcio : senza anima, senza contenuti, senza qualità ; il Milan fa ormai quel che vuole !
Si attendono spiegazioni !