Lecce – Chievo Verona 4-2. Un’ora da “Serie A” e finale “Pasquale”
3 min readIl Lecce quasi perfetto per almeno sessanta minuti ha colto una gran bella vittoria in quello che era stato definito “scontro diretto”. Fantasticamente squadra fino al 4-1 ha poi, nel finale di gara, mollato la presa accordando ai veneti un paio di occasionissime dagli stessi sprecate. La giornata segnala parecchi capitomboli in zona altissima di classifica , per cui vane risultano le consuete esortazioni a non guardarla ! La partita :
Pronti via: vediamo chi siete voi veronesi, vediamo chi siamo noi con la DIVISA degli anniversari importanti. Chi siamo noi è già impresso, all’ottavo, nei numeri della partita quando Maggio scavalca la linea d’area e con movimento esemplare suggerisce che lui è li ,pronto a fiondare in porta; detto fatto: servizio puntuale e preciso e per il portiere Semper non resta che raccogliere palla in fondo al sacco. Il Chievo fa vedere di che pasta è fatto una diecina di minuti più tardi quando Meccariello viene anticipato dal dirompente Obi che, di testa, insacca e fa 1-1. Coda è sempre in agguato; forse il pareggio non gli va giù, aspetta e cerca la occasione favorevole per riportare il punteggio nel giusto alveo : inventa così un destro che punta e coglie il “sette” in alto alla destra del portiere di nuovo innocente perché , per la seconda volta, vede la palla quando è già dentro la rete. Prima dell’intervallo sono due i giallorossi che timbrano indelebilmente questa partita contro il Chievo ancora incredulo ,forse, di fronte ad una prestazione davvero sontuosa dei padroni di casa: HJULMAND è un fulmine nell’anticipare Obi; gli ruba palla a centrocampo, quattro falcate e servizio per Coda : il gioco è fatto, il 3-1 anche. Il Lecce gioca ; gioca con sostanza, precisione e qualità.
Non si sa bene se Pettinari (42°) sia già in volo quando , da destra, Maggio gli scodella un pallone cronometrico; però si sa bene che il PETTINARI, in volo, raccoglie di testa e scaglia palla in fondo al sacco: 4-1. Niente sembra vietato a questa quadra quando gioca in questa maniera, quando tutti gli ingranaggi girano con puntualità e precisione: Lecce imponente! La ripresa inizia con un Chievo per niente rinunciatario ; riesce ad imbastire qualcosa di buono, è vivo e non ha alzato bandiera bianca; il monologo giallorosso del primo tempo non è più monologo perchè i giallorossi allentano un po’ la presa e i veronesi si organizzano; conquistano un calcio di rigore che Leverbe spedisce sulle gradinate della curva sud.
Questo calcio di rigore dovrebbe suonare, per i giallorossi, come un campanello d’allarme ; una esortazione a chiudere i corridoi sempre più frequentati dai gialloblu in crescente rotta verso la porta di Gabriel: il Lecce offre troppi spazi ! Al 68° infatti, quando mancano ancora più di venti minuti al termine, De Luca anticipa e supera Meccariello e punta dritto verso Gabriel: fa tutto per bene tranne la conclusione che segue il destino del calcio di rigore : curva sud. E’ il secondo grave rischio cui il Lecce è andato incontro; è il secondo campanello d’allarme, Tra le file giallorosse è necessario più ordine e più consapevolezza ; occorre un Lecce che riproponga in gran parte il “sè stesso” del primo tempo. Allora dentro Mancosu al posto di Henderson per riordinare le idee.
Partita chiusa, vittoria conquistata , Ora si va a Venezia e. . . ci si crede !