Ascoli – Lecce 0-2 , la strada giusta. Gavino la pensa così…
2 min read Il periodo i rodaggio non è finito, ma ad Ascoli, sia pure contro un avversario armato prevalentemente di buona volontà, Corini ha organizzato una formazione capace di gestire partita e gioco, e di colpire, approfittando come pare giusto, delle manchevolezze difensive della squadra di Bertotto. I primi brividi che fanno venire la pelle d’oca e drizzare i capelli li procura però l’Ascoli che con manovre rapide e ben sviluppate nella loro semplicità insidia molto seriamente la porta di Gabriel : due o tre pericolose occasioni costruite sfruttando le scorie di un antico “vizio”che il Lecce stenta a perdere del tutto : farsi prendere d’infilata dall’avversario rapido nei rovesciamenti di fronte. L’ Ascoli , a modo suo, è anche ordinato; non pretende (molti piedi ruvidi) di disegnare trame di bel gioco, punta all’essenziale con lunghi lanci per le velocissime punte (toh, Chiricò) evitando con cura di confrontarsi sul fraseggio a centrocampo, zona in cui il Lecce può farla da padrone e la fa da padrone pur limitandosi non poco nel cercare di rendersi pericoloso in area avversaria. I giallorossi hanno organizzato, nella zona centrale del campo e fino al limite dell’area ascolana, un tourbillon incessante con l’intento di logorare l’avversario , stancarlo e costringerlo ad aprire qualche corridoio che Coda gradirebbe parecchio; ma i bianconeri non concedono che qualche cross e calci d’angolo regolarmente infruttuosi. Le maglie della difesa salentina si fanno talvolta trovare larghe se non sfilacciate; bisogna però aggiungere che gli avanti ascolani non sembrano proprio in grado di mettere a frutto le favorevoli circostanze. Primo tempo non monotono ma neanche entusiasmante: poche occasioni da gol , prevalentemente firmate dalle maglie bianconere e si va così all’intervallo con il prevedibile zero a zero. al 5° della ripresa Corini cambia l’assetto : una mossa semplice ma efficace : toglie Zuta, inserisce Tachtsidis e chiede a Mancosu di spostare più avanti il suo raggio d’azione : i frutti maturano in soli due minuti : L’Ascoli perde palla in uscita d’area, Lucioni avanza e smista a destra da dove parte un cross preciso per il piattone di Mancosu ; è il gol del vantaggio; vantaggio che Gabriel si incarica di custodire con un intervento a dir poco prodigioso. L ‘Ascoli si fa di nuovo minaccioso, sembra avere sette vite, fa accorciare il Lecce , ma così facendo commette la leggerezza di attaccare a testa bassa ed a pieno organico ; D’altra parte questo Ascoli non dispone di altre armi, ma così facendo subisce il raddoppio con un gol limpido e preciso di Henderson . All’Ascoli mancano tante cose, ma non il carattere; incurante del doppio svantaggio che gli pesa sul groppone, si organizza e propone minacce abbastanza ambiziose nell’area giallorossa. A 10 dal termine Corini fa esordire Stepinski , ma il tempo per entrare in partita è davvero limitato e in più la partita ha già scritto la propria storia con il risultato fissato sullo zero a due !