In attesa di Verona – Lecce
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Giorni di un futuro passato (art. di Pierandrea De Carlo)
Sedici giorni. SEDICI. Tanto il tempo passato dall’ultima partita del Lecce. Quasi una vita intera, calcisticamente parlando, per chi settimanalmente nutre la sua anima di giallorosso.
Si fosse trattato di un match “tranquillo” poi, quello andato in scena nell’ultimo San Martino, probabilmente avremmo fatto a meno di un calice di buon vino in più, che invece è stato provvidenziale per togliersi, ma giusto per un attimo, dalla testa il dolore provocato da un piccolo schermo posto a bordocampo nel Via del Mare, che con un frame di poche frazioni di secondi è riuscito nell’impresa di soffocare nell’incredulità le urla di estasi pura di 30mila innamorati. È sempre calcio, è giusto ricordarlo, ma per chi nel massimo campionato di calcio sostiene la nostra terra amata (perché questo significa avere il Lecce nel cuore) sa quanto sia fondamentale aggrapparsi con forza a qualsiasi punto, agguantarlo in ogni modo, perché la Serie A non regala nulla e il cammino, seppur partito con bonus a inizio annata, è ancora lungo e tortuoso.
Finalmente l’attesa è terminata e siamo pronti, seppur a mille chilometri da casa, a riabbracciare quella sensazione di ansia, di attesa spasmodica, che però tanto ci piace, perché porta una certezza in dote: è il giorno della partita. E se abbiamo capito quanto il tempo e la tempistica nel calcio siano componente essenziale, il tempismo e il tempo passato sotto questi colori da Marco Baroni è stato manna dal cielo per questa società e inchiostro utile ad aggiornare le pagine del libro di storia di questa maglia, che, prima da calciatore e poi da allenatore, il tecnico fiorentino ha portato a livelli e successi visti raramente a queste latitudini. E se rappresentano fatti i suoi risultati in casacca salentina, è altrettanto un fatto che adesso sia l’avversario da battere, insediatosi in un Verona, nostro avversario odierno, che è da sempre bestia nera in massima categoria e che deve essere preda di un Lecce affamato e voglioso di rivalsa, per tornare a sognare e spingere con forza ancora più in basso gli inseguitori.
Ci perdonerà Mister Baroni, simbolo di un passato non dimenticato che adesso si interpone tra noi e il cammino futuro, ma per il gruppo giallorosso il cammino riprende sotto l’occhio di Romeo e Giulietta, e nessun provi a intromettersi in questa favola d’amore tra noi e i nostri colori, che nulla ha da invidiare ai romanzi shakespeariani. A Verona per tornare a correre, a sognare. Per tornare a vincere.