Frosinone-Lecce 0-3: la corsa non finisce più
2 min readE’ un Frosinone per niente intimorito dalla straordinaria striscia di risultati tracciata dal Lecce nelle ultime settimane; parte a tavoletta costringendo i giallorossi alla prudenza talché, più di quanto per solito accade, anche Pettinari si sobbarca molto spesso il compito di sacrificarsi in copertura :
Anche i due cursori di fascia, Maggio e Gallo, accorciano, le loro scorribande badando più alla copertura che alla spinta. Tutto ciò non significa che il Lecce subisce passivamente l’iniziativa dei ciociari; significa piuttosto che , almeno in avvio di partita , non è sbagliato aspettare di capire quali panni veste l’avversario. Ritmo elevato fin dalle prime battute di gioco; elevato anche a discapito, in qualche caso, della precisione nel dipanare la matassa del gioco. E’ una bella partita, ben alimentata dal Frosinone e altrettanto bene controllata dal Lecce anche con il solito significativo contributo di Gabriel, semplicemente miracoloso al 23°. Il primo tempo si chiude con uno zero a zero assolutamente non striminzito nè arido; giocato da due squadre capaci di produrre emozioni ed apprezzabile interpretazione del gioco. Ho idea (parere strettamente personale) che quella iniziale, misurata prudenza dei giallorossi possa essere considerata come ulteriore prova di maturità : decidere ponderatamente di non buttarsi scriteriatamente in avanti rischiando di concedere eccessivi spazi e confidenza all’avversario, mi pare segnale di progressiva maturazione. La musica della ripresa inizia con uno squillo di tromba del Frosinone: Tribuzzi colpisce il palo e quindi per il Lecce son brividi, ma saranno gli ultimi. Infatti lì avanti c’è sempre Coda : una faina in un pollaio; è l’ottavo minuto quando Henderson crossa a centro area; la palla giunge infine a Coda che la aggancia e spara cogliendo le gambe di un difensore giallo-blù ; Coda , sul rimbalzo, ripropone il tiro e, ovviamente, gonfia la rete. Il Lecce rinserra le fila così che per il Frosinone diventa assolutamente problematico infilarsi in area giallorossa. Chi invece sa perfettamente infilarsi in area è Pettinari che provoca un ingenuo fallo da calcio di rigore che Coda, diciamocelo, si fa annullare senza eccessivo sforzo da parte del portiere Bardi. Coda, ormai è arcinoto, non è più capace di mettere a segno singoli gol; lui è uno specialista in doppiette e quindi nessuna meraviglia se, un solo minuto dopo quel calcio di rigore parato, raddoppia con la solta legnata. Potremmo fermarci al 2-0 ; ma incombe l’obbligo di segnalare la sgroppata vincente di Rodriguez, (appena entrato al posto del generosissimo Pettinari) il quale; splendidamente innescato da Tachtsidis, inventa una colombella che arrotonda il punteggio sul 3-0 finale. Questa corsa pazza non si arresta , ma , in fondo, è ciò che tutti auspicavamo , no ? Vamos !