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Lecce – Reggiana 7-1 . Vendemmiata !!!

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LECCE (art. di Gavino Coradduzza)

Troppa grazia ? non mi pare, visto quel che le squadre hanno dimostrato in campo nel corso dei novanta minuti : prendiamo ,ad esempio, il terzo minuto di gioco; prendiamo Marco Mancosu ( potremmo farlo più e più volte) : prima si muove felinamente all’interno dell’area dettando con il movimento il passaggio da parte di chi porta palla; poi la tiene, ondeggia, caracolla mentre con la coda dell’occhio osserva chi c’è a centro area: decide per Coda e gli scodella palla proprio sul malleolo esterno destro ed il gol è cosa fatta.       E’ un gran gol per come è stato confezionato e costruito. E’ il sigillo di un avvio di partita limpido, armonioso, ricco di gioco e per molti versi anche dirompente.       Il Lecce ha indossato il vestito buono, quello della festa perché festa sarà;  poco importa dei giudizi (legittimi, ovviamente) scarsamente lusinghieri che accompagneranno la piccola Reggiana; il Lecce sta giocando, sta giocando bene e nessuna ragione può sminuire il merito di farlo con tanta applicazione.       A metà della prima frazione va a completa maturazione il raddoppio: il solito, superbo taglio di Mancosu libera al tiro il solito, superbo Coda il quale non concede a sé stesso il tempo di scegliere cosa fare, e né al portiere Ventura il tempo di intuire che palla sta per metterlo in ginocchio: girata fulminea e. . . 2-0       La regia di Tachtsidis è puntuale e lucida quanto mai: lanci, aperture, e smistamenti sono dosati impeccabilmente e talvolta sorprendenti.       Sulla Reggiana c’è davvero poco da dire perché il Lecce sta rubando l’intera scena così che agli uomini di Alvini restano ruoli da comparse o quasi.       Gol limpido, inatteso, liscio, pulito quello che il Greco mette a segno in chiusura di frazione; e sono TRE. Al bar si direbbe “partita chiusa, finita”; noi diremmo ” partita mai veramente iniziata”, o, se si preferisce, “mai incerta”.         Confesso la tentazione di saltare a piè pari la seconda frazione di gioco e riposarmi , ma quella birba di Coda mi ha rotto le uova nel paniere mettendo a segno il quarto gol, la sua personale tripletta. Se Corini non lo sostituisce, ho pensato, dovrò continuare a scrivere per ore.       Anche Rozzio (fronte Reggiano) lascia il segno sul risultato marcando il gol del 4-1. Ma nel frattempo è opportuno ricordare che Gabriel trova il modo di esibirsi in un paio di interventi che non si possono definire miracolosi semplicemente perché lui, a queste cose, ci ha ormai abituati.       Filippo Falco subentra a Coda e firma (udite udite, di destro) il 5-1. Mancosu , si sa , cerca di accontentare tutti ; e così (75°) confeziona una palla regalo che Majer, di interno destro, spedisce nell’angolo lontano: e sono SEI !       Fortuna (ovviamente per la Reggiana) che il regolamento stabilisca soltanto 90 minuti di gioco o giù di lì ; e quindi con il settimo sigillo, il gol di Calderoni (84°), il risultato si blocca sul SETTE A UNO :
       Tempo di vacche grasse !

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