Lecce – Pescara 3-1. Giusto sorridere, ma non a crepapelle !
2 min readLECCE ( art. di Gavino Coradduzza)
Partita non proprio facile e vittoria ampiamente meritata. Cose buone e cose meno buone; colpi di assoluta qualità, ma anche qualche pericolosa pausa. Guardingo ma non rinunciatario il Pescara di Massimo Oddo (panchina traballante) cerca di sorprendere il Lecce con un avvio non soltanto coraggioso e disinvolto, ma anche puntellato di buone trame di gioco che mal si coniugano con i miseri numeri di classifica : due le reti messe a segno, undici quelle incassate ed un solo punticino in classifica. Però, a parte qualche sbavatura di natura tecnica, il Pescara riesce a star bene in campo concedendo assai poco ai padroni di casa, almeno nei primi minuti di partita . Poi arriva il minuto 13 e Stepinski si inarca in piena area di porta e in mezza rovesciata sorprende, anzi anticipa, i suoi controllori e l’incolpevole Fiorillo che vede la palla soltanto quando questa si ferma in fondo al sacco. E qui si capisce subito che lo spessore di alcune pedine giallorosse ( ancora piuttosto inespresso ) può fare e molto probabilmente farà da spartiacque tra la zona a rischio e quella medio-alta della classifica.
Il gol è buona linfa per il Lecce che guadagna campo e prende a macinare il suo solito gioco : le idee non sono tantissime , ma la presenza come squadra c’è ; infatti certe triangolazioni ben condotte appagano anche i cultori del disegno calcistico e dell’estetica. Il ritmo non è propriamente asfissiante; qua e là affiorano momenti di confusione, ma tutto sommato la partita scorre abbastanza piacevolmente. Coda ha modo (40°) di divorarsi un gol quasi fatto: cavalca per una quarantina di metri, si presenta a tu per tu con Fiorillo e . . . spedisce oltre il palo. Passa in cavalleria anche un fallo di mano in area pescarese e così si va all’intervallo con il gol di vantaggio. Gabriel, che era rimasto inoperoso nel corso della prima frazione, si scalda le mani alla prima azione appena si riprende a giocare. Più avanti Mancosu maramaldeggia mummificando due avversari sul lato corto dell’area e con precisione chirurgica offre a Coda la palla che vale il raddoppio. C’è anche il gol del Pescara che, mi sia permesso dirlo, rappresenta soltanto un valore numerico e molto poca sostanza. Per quel che si è visto, per le occasioni create e sprecate, per quanto mostrato in campo dalle due squadre, il buon senso suggerirebbe di chiudere la partita, e sarebbe un peccato dover rinunciare alla dirompente progressione di Stepinski premiata con il terzo gol (doppietta per lui). La classifica si muove; si tratta di un bel balzo in avanti che tuttavia non autorizza peana di vario tipo, voli pindarici e orizzonti di gloria: tra un paio di turni cominceranno gli incroci con avversari di ben altra consistenza (lo dice la classifica) ; allora ne sapremo di più.