Brescia – Lecce 3-0. Vince la concretezza del Brescia
2 min readBrescia (art. Gavino Coradduzza)
Corini ripropone Majer con compiti di regia e schiera Falco come terza punta decentrata sul versante di destra, ma anche con vaghi compiti di copertura. I giallorossi avviano la partita con buona personalità e disinvoltura: fanno gioco, si industriano per organizzarlo ricorrendo forse troppo spesso al fraseggio senza quasi mai trovare il rifinitore o il guizzo decisivo verso l’area avversaria ; ma dopo una decina di minuti si lasciano sorprendere da una pregevole accelerazione di Ayè che da destra scodella palla a centro area per l’accorrente (e liberissimo) Ndoj che di piatto supera Gabriel. Il Lecce non si scompone, non abbassa la guardia e riprende a proporre i temi abituali con manovre terribilmente articolate, con molti scambi e scarsa ricerca della profondità; lungo le corsie esterne scarseggiano le accelerazioni di Zuta e Calderoni e dunque, il lavoro di rifornimento di palle invitanti a Listkowski e Stepinski grava sul solo Falco e su qualche accelerazione di Majer .
Mancano dunque le verticalizzazioni , le percussioni per linee verticali e si abbonda nei fraseggi. Il Brescia opera in maniera più scarna e rapida nel ribaltare il fronte del gioco : non indugia in passaggi e passaggetti che fanno molta coreografia e scarsi risultati.
Si va all’intervallo con i lombardi in vantaggio per uno a zero. Si riprende con il Lecce che cambia qualcosa nella gestione della manovra: il giropalla si sveltisce anche se, nella sostanza, alle punte arriva sempre poca roba; allora Corini richiama Biorkengren sostituendolo con Paganini. Il Lecce va anche in gol (11°) e si stenta a capire la posizione di fuorigioco segnalata dal collaboratore dell’arbitro. Ma il gol , pur annullato, sembra essere uno stimolo per i giallorossi ora più convinti della possibilità di cogliere nel segno con un gol . . . . valido per tutti. Il gol buono , e anche molto bello, lo mette però a segno (21°) ancora Ndoj raddoppiando per le rondinelle proprio subito dopo il cambio che vede in campo Coda e Pettinari. Il doppio vantaggio conferisce tranquillità agli uomini di Lopez che ora giocano anche bene con scambi di prima precisi,appropriati e piacevoli : il Brescia gioca ! Anche Meccariello sfiora il gol (39°) ma si tratterebbe di autorete con un molto azzardato retropassaggio a Gabriel costretto a salvare in angolo. Ma niente può al 44°il portiere giallorosso quando Ajè irrompe in area, brucia Meccariello in velocità, raccoglie un preciso taglio da sinistra e insacca il terzo gol. Dunque Lecce a secco e con tre reti sul groppone; resta il rammarico per il gol annullato che forse avrebbe cambiato il corso della partita; ma generalmente un TRE a ZERO non si discute :si accetta,lo si esamina , lo si analizza con cura e si cercano gli opportuni rimedi.