Debutto nazionale “La Guardia alla Luna” di Massimo Bontempelli
5 min readGALATONE (LE)
Continua con il debutto nazionale della nuova produzione della Compagnia Salvatore Della Villa la stagione ‘Teatri dell’Agire’ anno sesto – 2023.24 ‘Fuori dai Tempi’ del Teatro comunale di Galatone. L’appuntamento è per venerdì 22 marzo alle 21 (repliche sabato 23 marzo ore 21 e domenica 24 marzo ore 18.30) con La Guardia alla Luna, dal testo di Massimo Bontempelli. In scena Chiara Serena Brunetta, Alfredo Traversa, Salvatore Della Villa (che firma anche adattamento e regia), Elisabetta Tucci e Serena Serra. Le tracce sonore sono di Gianluigi Antonaci (biglietto 10 euro, ridotto 8, info al 3279860420).
Rappresentata per la prima volta nel 1916, La Guardia alla Luna di Massimo Bontempelli costituisce uno dei primi documenti teatrali che dimostrano di avere assorbito la polemica futurista contro il romanticismo. E tuttavia, la linea drammaturgica nella quale si inserisce il dramma di Bontempelli non è propriamente conforme a quella del futurismo, quanto piuttosto a quella dell’espressionismo storico, teoricamente illustrato negli Stationendrama di Strindberg, struttura drammatica in cui sono allineati quadri o atti, sempre ben divisi tra loro e con ambienti preferibilmente distinti.
Infatti la drammaturgia si compone di singoli quadri che si differenziano, e parecchio, sia rispetto al tempo che al luogo. Tuttavia, l’unità poetica dell’opera è realizzata attraverso la figura cardinale di Maria, che funge da collante organico di tutte le singole sezioni.
Intorno alla figura di Maria, nella sua spettrale irrealtà, scorre la pietà, alimentata dal senso della miseria del “fantoccio” umano, e spunta a tratti la poesia dell’angoscia come simpatia dolorosa per la donna prigioniera dell’assurdo e del paradossale. Maria, dinanzi ai fantasmi del suo mondo illusorio, è in bilico fra il tragico e il grottesco, investita dall’ironia dell’autore, ora triste, ora beffarda, ora spietata, ora bonaria. Non è un caso che questo personaggio abbia suscitato l’entusiasmo di due grandi attrici: la Duse e la Melato.
Il dramma si apre in un ospedale dove Maria è al capezzale della sua bambina, ormai morta, ma che la madre crede semplicemente addormentata. Il corpicino viene rimosso in sua assenza, e al suo ritorno, la donna trova il lettino vuoto illuminato dalla luce lunare. Nella sua follia, si convince che la figlia sia stata presa dalla luna, la quale, a suo dire, rapisce i bambini per trasformarli in raggi di luce. Per porre fine al maleficio, decide di partire alla ricerca del pertugio attraverso cui la Luna si insinua nel mondo, per bloccarla. Estenuata dai lunghi viaggi, Maria muore, infine, su una montagna detta «Cima Spaccata» cercando, col proprio corpo, di proteggere il mondo dai raggi lunari.
Maria, figura mistica legata al Dio del Cristo che si porta alla Croce, disperata e consapevole follia che non perdona il rapimento della piccola, forte e lucida madre, tenace, alla ricerca della vendetta sana per il suo amore e per tutte le madri. E nella sua rabbia cerca la sua resurrezione – cioè impedire alla maledetta luna di compiere altri delitti – vestita nella menzogna del suo dolore come lo è Donn’Anna Luna di Pirandello che rinnega il figlio morto per non separarsene.
Le indefinite figure si muovono asessuate nei sette quadri che viaggiano nell’intimo. L’assenza della bambina, presente tanto quanto il lamento che ci appartiene, ma che non conosciamo, che non riusciamo ad ascoltare se non in un vago ricordo. (Salvatore Della Villa)
La stagione ‘Teatri dell’Agire’ anno sesto – 2023.24 ‘Fuori dai Tempi’ del Teatro comunale di Galatone è curata dal direttore artistico Salvatore Della Villa in sinergia con il Comune di Galatone. Proseguirà fino a maggio 2024.
Prossimo spettacolo, una coproduzione tra ‘Oles’ Orchestra sinfonica di Lecce e del Salento, Istituto di Cultura Musicale ‘J.S. Bach’ e Compagnia Salvatore Della Villa, sarà domenica 7 aprile (18.30): Maria do mundo, con protagoniste le voci di Serena Scarinzi e Serena Serra.
È inoltre avviata da ottobre la SCUOLA DI TEATRO Centro di Formazione e Ricerca dell’Attore diretto da Salvatore Della Villa, che propone 3 corsi,adulti – bambini e ragazzi – dizione, a Galatone Lecce e Maglie. L’obiettivo è quello di formare giovani Attori che sappiano stare sul palcoscenico, con presenza, che si sappiano muovere, saper usare la voce, parlare bene, ricercare la propria poetica e trovare nell’arte della recitazione e del Teatro, la lo loro necessità artistica. E per coloro che hanno meno velleità e curiosità vivere armonicamente e con gioco, la loro passione.
Venerdì e sabato PORTA 20.30-SIPARIO 21.00
domenica PORTA 18.00-SIPARIO 18.30
Costo Biglietto Posto unico €10 intero – €8 ridotto per under 30 e over 65
Info e Prenotazioni:
Prenotazione telefonica obbligatoria al 3279860420, anche con WhatsApp.
I biglietti, una volta prenotati, potranno essere acquistati presso il botteghino del teatro prima di ogni spettacolo.
TEATRO COMUNALE DI GALATONE – Via A. Diaz 48 Galatone, centro storico
Azzurra De Razza addetto stampa
Massimo Bontempelli:
Figlio di un ingegnere ferroviario, studiò a Milano e a Torino; si occupò di editoria e di giornalismo. Nel 1930 venne nominato Accademico d’Italia, proprio quando cominciava ad avvertire un crescente disagio nei confronti del regime fascista, di cui, benché fosse iscritto al partito, non condivise mai il tentativo di controllare la cultura e gli intellettuali. Il suo percorso letterario è contraddistinto dall’urgenza di creare un’arte destinata alla società industrializzata: Bontempelli recupera così il messaggio delle avanguardie, specie del futurismo, che aveva richiamato gli artisti a un rapporto stretto con il mondo della produzione. Futuristi sono il libro di poesia Il purosangue (1920), i romanzi La vita intensa (1920) e La vita operosa (1921), dove le soluzioni narrative risultano però cerebrali e di maniera. I successivi romanzi La scacchiera davanti allo specchio (1922) ed Eva ultima (1923) superano il futurismo e risentono delle suggestioni della pittura metafisica (G. de Chirico, C. Carrà, G. Morandi) e del teatro del grottesco. Gli sforzi per portare avanti lo sperimentalismo si concretizzarono nella rivista “Novecento” (fondata nel 1926 con il giornalista e scrittore toscano Curzio Malaparte, che darà il meglio di sé nei crudi romanzi Kaputt, 1944, e La pelle, 1949), bandiera del modernismo. Il figlio di due madri (1929), Vita e morte di Adria e dei suoi figli (1934), Gente nel tempo (1937) sono i romanzi di questo periodo, contrassegnati da una ricerca ossessiva di valori simbolici. Si ricordano ancora i lavori teatrali Nostra Dea (1925), Minnie la candida (1927), Cenerentola (1942).